Il disinnamoramento di M…

Un po’ mi mancano le strade vuote, l’assenza di gente, la mancanza di code, di rumore dei motori e di stop alla rotatoria alle 6 del mattino.

Mi manca perché fondamentalmente sono una sociopatica. Forse prima non lo sapevo e grazie a questa quarantena ho capito quanto mi piaccia il silenzio, lo stare per fatti miei o comunque scegliere con chi voler parlare e con chi no.

Ho sempre avuto pochissimi amici, gli altri li chiamo conoscenti. Apprezzo molto di più l’amicizia maschile, più vera e disinteressata che quella femminile, o quella di donne con il mio stesso carattere di merda. L’amicizia di attimi vissuti pienamente, piuttosto che di chiamate continue e incontri quotidiani.

Per me o è bianco o è nero, non ci sono vie di mezzo. O mi stai simpatico o mi stai sul cazzo, o ti amo o ti odio. Non sono una mediatrice, non sono una che attacca se non viene attaccata, preferisco il silenzio 🤫 quando capisco che non c’è altro da dire o che comunque non ne vale la pena di spendere parole inutili.

Mi innamoro facilmente e mi disinnamoro a fatica. Sono poco avvezza alle smancerie, la grazia e la delicatezza non sono sicuramente il mio punto forte. Però sono sincera e anche se non lo dimostro, chi mi conosce bene sa che la mancanza di effusioni viene compensata da mille altre forme di saper amare.

Non sono una persona facile, non sempre è ben chiaro cosa voglio e di che cosa ho bisogno. Ogni giorno è diverso dall’altro, sono quella dei no che invece vogliono dire si ma anche viceversa. Non è semplice capire il mio pensiero e credo che pochi ci siano riusciti… Mio marito forse sta percorrendo la strada giusta da poco tempo e siamo insieme da 18 anni.

Adoro quello che agli altri non piace o che è poco conosciuto o che rimane nell’anonimato, è ciò che più rappresenta anche il mio modo di essere. Non mi metto in evidenza, non voglio primeggiare o vincere voglio solo vivere la mia vita in semplicità circondata da ciò che amo. Un po’ come il bassista che rimane sempre un passo dietro agli altri ma che non può vivere senza la musica e il suo gruppo.

Nella mia vita pochi veri amori come poche vere amicizie. Ma tra tutto questo pocume anche tante delusioni e tanti rimpianti.

Sono la donna dalle mille passioni ma poi per mancanza di tempo, voglia e stimoli quelle che rimangono sono veramente poche. Per ora mi dedico alla musica e al vino.

“Dio ci ha dato la musica in primo luogo per indirizzarci verso l’alto. La musica raduna in sè tutte le virtù, sa essere nobile e scherzosa, sa rallegrarci ed ammansire l’animo più rozzo con la dolcezza delle sue note melanconiche, ma il suo compito principale è guidare i nostri pensieri verso l’alto, così da elevarci, da toccarci nei profondo”.

Questo scriveva Nietzsche a 14 anni e rappresenta il mio ánimo rozzo e rude che racchiude invece una dolcezza quasi impalpabile.

Sono la gioia e il dolore

Il bello e il brutto

Il riso e il pianto

Il giorno e la notte

L’amica e la nemica

Chi vorrà conoscere il mio mondo sommerso o affoga o tornerà a galla con il più ricco dei tesori.

Sommelier in azione
Concerto Morgan con Marito e amici pazzi
Always❤️
Le vecchie della foresta 🤣

WILD IS THE WIND – storia di una canzone

Qui la 1 parte dell’articolo

Chi ascolta per la prima volta Wild is the wind non può che restarne rapito.

Scritta dal compositore Dimitri Tiomkin e il paroliere Ned Washington nel 1957 per il film omonimo Wild is the wind (Selvaggio è il vento) di George Cukor, fu interpretata per la prima volta da Johnny Mathis nel novembre del 1957.

La metrica è molto flessibile, una voce pulita colloquiale quella di Mathis, espressione della popular song di quei tempi. Una ballata easy listening.



Successivamente nel 1959 fu interpretata da Nina Simone, la sua prima versione la troviamo nell’album “Nina Simone at town hall” e nel 1966 nella compilation “Wild is the wind“. Il pianoforte e la voce tremolante di Nina rimodellano la canzone donando al brano aria nuova. Si percepisce nella sua interpretazione magistrale il senso della perdita del sentimento e della speranza.

La voce di Nina ti sfiora come un alito di vento.

Nel brano sono stati aggiunti abbellimenti come “don’t you know…” e ” you’re lite itself”


live in New York 1964

La versione di Nina Simone del 1966 fu ripresa poi da David Bowie nel 1976 come tributo alla cantante. I due si incontrarono a Los Angeles nel 1975, la versione di Nina ispirò Bowie che la introdusse nel suo album “Station to Station“.

Boewie la pubblicò anche come singolo nel 1981 per promuovere l’album ChangesTwoBowie, raggiungendo la 24ma posizione nelle classifiche del Regno Unito.



L’uscita del singolo è stata accompagnata dal video monocromatico di David Mallet, che raffigurava Bowie e i suoi musicisti seduti in cerchio su uno sfondo nero, fedeli all’estetica espressionista del tour “Isolar” del 1976. Nel video ci sono: Tony Visconti al basso verticale, Andy Hamilton al sassofono, Mel Gaynor (Simple Minds) alla batteria e l’assistente personale di Bowie, Coco Schwab, alla chitarra.



Bowie riesce a rendere questa opera immortale, con le sue deliziose chitarre acustiche e la sua performance vocale melodrammatica. A differenza della versione di Nina Simone qui non esiste il pianoforte.

Solo Bowie ha saputo cantare l’amore e il dolore più intimo in questa maniera, l’amore che ti avvolge e ti fa perdere la ragione, facendoti sentire come foglie trasportate dal vento.

“Come le foglie si stringono agli alberi
Oh, amore mio, stringiti a me
Perché siamo come creature nel vento”

E proprio come le foglie l’amore può precipitare proprio perchè mutevole e folle come il vento.

Negli anni di rivisitazioni e cover ne sono seguite molte, qui di seguito ne troverete alcune, ognuno scelga la sua preferita…


Connie Stevens 1962

Patty Waters 1966

Xymox 1993

Billy Mackenzie e Steve Aungle 1994

George Michael 1999

Randy Crawford – 2001

Morgan live Bologna 2007

Esperanza spalding 2009

Bat for lashes 2010

POLIGLOTTARMONIA

In  questo periodo  buio e triste il mio piccolo grande spiraglio di luce, quella finestra aperta sul mondo, si trova nella musica.

Se chi padroneggia molte lingue è detto poliglotta, come potrà mai chiamarsi chi invece parla tante lingue musicali?

Un poliglottarmonico, mi piace come epiteto.

Qualche anno fa fu coniato il termine petaloso, perché non posso inventarmene  uno tutto mio per descrivere la mia capacità multi tasking in ambito musicale.

Ecco io sono una poliglottarmonica, vivo, ascolto, canto parlo e suono molta musica. Quando sento qualcuno chiedermi “ma che genere di musica ascolti?” di solito faccio fatica a rispondere.

Non sono etichettabile in nulla, quindi d’ora in poi sarò una poliglottarmonica.

Un altro poliglottarmonico secondo me è Morgan (non voglio assolutamente equipararmi al suo genio in campo musicale sia chiaro) ma anche per lui questo epiteto calzerebbe a pennello, un genio pazzo della musica, ma i geni, si sa, sono anche particolari, non vengono compresi da tutti.

Sul vocabolario la definizione di  poliglottarmonico suonerebbe più o meno così:

dal greco  πολύγλωττος αρμονική, polýglōttos, composto da poly- ‘poli-‘ e glṓtta ‘lingua’ e ἁρµονία armonia, unione, accordo. Di persona che conosce e parla più lingue musicali con una concordanza tra elementi (suoni o assonanza di voci) diversi che provoca piacere.

Nella mia poliglottarmonia sto leggendo da qualche tempo un libro di Luca Bragalini “Storie  poco standard le avventure di 12 grandi canzoni tra Broadway e Jazz” dove, partendo da uno Standard  della musica Jazz si percorre la sua storia e la sua evoluzione nel tempo e nello spazio.  13 capitoli per 13 canzoni (over the rainbow, Liza, Georgia on my mind, I’ve Grown Accustomed to her face, Autumn Leaves, How long has this been going on, white Christmas, My favorite things, Someday my prince will come,little girl blue, Ev’ry time we say goodbye, Nature boy, Nothing to lose)  raccontate non solo attraverso le parole ma anche attraverso  l’ascolto  delle tante tracce disponibili in rete.

Mentre ascoltavo il brano Little Girl blue nella versione di Nina Simone, consigliata appunto dal libro, mi sono imbattuta, attraverso la playlist dei “consigliati per te” di youtube, in una delle mie canzoni preferite interpretate da David Bowie “Wild is the wind”, così ho cercato di fare una mia linea di ascolto che ripercorre la storia di questa magnifica canzone legata anche alle persone che l’hanno interpretata.

Per ora vi lascio il testo della canzone e l’interpretazione di Morgan…..Presto ne saprete di più

WILD IS THE WIND

(Tiomkin/Washington)

Love me, love me, love me, say you do
Let me fly away with you
For my love is like the wind, and wild is the wind
Wild is the wind
Give me more than one caress, satisfy this hungriness
Let the wind blow through your heart
For wild is the wind, wild is the wind

CHORUS
You touch me,
I hear the sound of mandolins
You kiss me
With your kiss my life begins
You’re spring to me, all things to me
Don’t you know, you’re life itself!

Like the leaf clings to the tree,
Oh, my darling, cling to me
For we’re like creatures of the wind, and wild is the wind
Wild is the wind

CHORUS

Like the leaf clings to the tree,
Oh, my darling, cling to me
For we’re like creatures in the wind, and wild is the wind
Wild is the wind

FOLLE E’ IL VENTO 

(Tiomkin/Washington)

Amami, amami, amami, di’ che mi ami
Lasciami volare via con te
Perché il mio amore è come il vento, e folle è il vento
Folle è il vento
Dammi più d’una carezza, soddisfa questa mia brama
Lascia che il vento ti soffi nel cuore
Perché folle è il vento, folle è il vento

RITORNELLO
Mi tocchi,
sento il suono dei mandolini
Mi baci
Con il tuo bacio inizia la mia vita
Sei la primavera per me, sei tutto per me
Non lo sai, sei la vita stessa!

Come le foglie si stringono agli alberi
Oh, amore mio, stringiti a me
Perché siamo come creature nel vento, e folle è il vento,
Folle è il vento

RITORNELLO

Come le foglie si stringono agli alberi
Oh, amore mio, stringiti a me
Perché siamo come creature nel vento, e folle è il vento,
Folle è il vento

#5 Io, infermiera ai tempi del coronavirus

Ormai ho perso il conto dei giorni…

Ho abbandonato per qualche giorno questo spazio per un episodio poco piacevole che mi è capitato, ma visto che la bufera è ormai passata continuiamo a numerare queste pagine in modo sequenziale, anche se non ci troviamo di certo al quinto giorno di chiusa ferrata.

In questi giorni di crisi isteriche, applicazioni didattiche in continuo mutamento, febbri e diarree da stress e incazzature lavorative ho anche scovato in giro per il web alcune forme di solidarietà digitale che vi elenco qui di seguito, sperando di farvi cosa gradita.

EBOOK GRATUITI

Molte case editrici hanno messo a disposizione libri del loro catalogo da scaricare gratuitamente

  • IL SAGGIATORE mette a disposizione ebook gratuiti a cadenza regolare ;
  • L’ORMA EDITORE Ha previsto un calendario di pubblicazioni da scaricare gratuitamente;
  • EMONS ha messo a disposizione audiolibri in forma gratuita come ad esempio peter pan, frankestein e canne al vento;
  • NICOLA PESCE EDITORE regala un ebook di fumetto a settimana
  • BOOKREPUBLIC con l’iniziativa io leggo a casa mette a disposizione un ebook da scaricare gratuitamente seguendo le indicazioni riportate sul sito
  • HOPE EDIZIONI mette a disposizione fino al 10 aprile 8 dei suoi ebook scaricabili da Amazon
  • DARCY EDIZIONI regala ogni giorno un romanzo diverso dal loro store amazon
  • DELRAI EDIZIONI attraverso la pagina facebook si possono scaricare alcuni titoli del loro catalogo
  • Inoltre alcuni autori ihanno deciso di regalare alcuni loro ebook tramite amazon

Se siete a conoscenza di altre case editrici o autori che aderiscono all’iniziativa #ioleggoacasa potete segnalarcelo e inseriremo i vari link

MUSICA, CONCERTI, BALLETTI, TEATRI

Il teatro San Carlo con l’hashtag #stageathome lancia la sua programmazione online tramite i suoi canali social Facebook, twitter e Instagram. Sarà possibile quindi, stando comodamente seduti sul proprio divano, fare un tour del teatro, e rivedere tramite dei link gli spettacoli andati in scena nel corso delle ultime stagioni. La trasmissione degli spettacoli inoltre avverrà sempre alle ore 20.00. Di seguito la programmazione:

16 Marzo- OPERA Cavalleria rusticana

18 Marzo BALLETTO il lago dei cigni

21 Marzo BALLETTO Cenerentola

23 Marzo OPERA Otello

25 Marzo BALLETTO Lo schiaccianoci

28 Marzo OPERA Ermione

30 Marzo Concerto Zilberkant/Laca

1 Aprile OPERA Manon

4 Aprile OPERA Carmen

6 Aprile BALLETTO Pulcinella

8 Aprile BALLETTO la dame aux camelias

MUSEI

  • MUSEO EGIZIO Di torino. Oltre che sul sito dove potete vedere le sale ristrutturate, dalla pagina Facebook il direttore Christian Greco conduce dei videotour per raccontare gli oggetti della collezione promuovendo l’hashtag #LaCulturaCura.
  • LA PINACOTECA BRERA di Milano permette di vedere la collezione di 669 opere online
  • LA GALLERIA DEGLI UFFIZI di Firenze mette a disposizione mostre virtuale di vari artisti
  • TOUR VIRTUALE DEL LOUVRE
  • IL BRITISH MUSEUM mette a disposizione circa metà degli oggetti della propria collezione
  • collezione online del MUSEO DEL PRADO di Madrid
  • Grazie al Google Art Project, la collezione del Metropolitan Museum di New York, è stata digitalizzata
  • MUSEI VATICANI di Roma
  • La NATIONAL GALLERY OF ART è gratuita ed offre un tour virtuale della galleria
  • IL MUSEO DI VAN GOGH di Amsterdam ha aperto la sezione We bring the museum to you dove oltre a poter visitare l’interno del museo ci sono lezioni per ragazzi
  • GOOGLE nella sua sezione ARTS AND CULTURE (potete scaricare anche l’app)  mette a disposizione una raccolta online di immagini in alta risoluzione di opere d’arte esposte in vari musei in tutto il mondo, oltre che una visita virtuale delle gallerie in cui esse sono esposte. La visita virtuale permette di vedere le opere in alta definizione. Ho appena visto Faces of Frida ve lo consiglio

#3 Io, infermiera ai tempi del coronavirus

Oggi, venerdi 13.

Cosa può andare più storto in un venerdi 13 di un anno bisestile mentre c’è una pandemia in atto?

I contagiati aumentano, i morti anche, però anche i guariti. Il problema è che i numeri crescono e non credo che avremmo una frenata dei contagiati in tempi brevi, quindi la risposta è che non c’è niente che può andare più storto, potrebbe andare solo che meglio.

Tra ieri e oggi molti miei amici musicisti hanno effettuate dirette su facebook, regalando a chiunque si collegasse nel loro profilo pubblico un ora di musica dal vivo.

La musica è vita, è speranza, ci emoziona e ci unisce. Secondo  il musicologo italiano Francesco Giannattasio la musica serve a farci stare insieme, e proprio in questo momento di solitudine, di lontanza, di assenza di abbracci e baci cosa c’è di meglio che condividere questa arte antichissima.

Anche domani Sabato 14 marzo sono state organizzate dirette.

Vi segnalo due miei amici chitarristi

Uno è Roberto Maccaroni, chitarrista di Fabrizio Moro. La diretta la potete seguire domani alle 18.00 sul suo account istagram

Foto di Emiliano Marchionni

L’altro è Marco Graziosi, cantautore Reatino, nel diretta di domani alle ore 18, dal suo profilo facebook troverete oltre al suo repertorio anche molte cover di Rino Gaetano

Domenica 15 alle 18.00 il cantante Fabrizio Moro effettuerà un mini live dalla propria abitazione sul suo profilo instagram.

Ma oggi c’è anche un altro motivo per cui voglio parlare di musica. Nel pomeriggio l’associazione culturale Fanfaroma ha organizzato uno speciale flashmob sonoro. L’annuncio suona così:«Apriamo le finestre, usciamo sui balconi e suoniamo insieme anche se lontani. Non importa saper leggere la musica, suonare uno strumento o possederlo; basta anche cantare una canzone o far suonare le pentole di casa, l’importante è farci sentire perché la musica è la migliore medicina per curare l’anima e in questo momento ne abbiamo bisogno».

Così, in ogni parte d’italia oggi alle 18 c’è stata gente che dalle proprie abitazioni ha suonato strumenti, cantato, intonato l’inno d’Italia, suonato piatti, pentole e bicchieri per distendere un pò la tensione di questi giorni e sentirsi uniti dalla musica in questo periodo di isolamento forzato.

Io e il mio basso abbiamo aderito e anche se il video e l’audio non sono dei migliori almeno per una mezz’ora non ho pensato che domani dovrò di nuovo varcare la porta di casa per andare a lavorare.

Flashmob sonoro

Posologia affettiva in caso di Alzheimer

Solving a Problem - Concept With Crumpled Paper Head Silhouette
Solving a Problem – Concept With Crumpled Paper Head Silhouette

Ieri ho iniziato a leggere il libro di Paolo Bonolis “Perchè parlavo da solo”. Mai avrei pensato di poter acquistare un libro scritto da un personaggio dello spettacolo e non da uno che nella vita scrive per campare, ma un intervista ascoltata di striscio e il fatto che con l’acquisto venga sostenuto il progetto Adotta un Agelo del Ce.R.S mi  hanno incuriosita ed eccomi qua…sfogliando le prime pagine mi imbatto in questo capitolo “Posologia affettiva in caso di Alzheimer”.

Ho preso quindi spunto per formulare la mia personale lista di cose che fanno bene al cuore, ma soprattutto all’anima e che non dovrebbero mai mancare nella mia vita, soprattutto in caso di annebbiamento totale della mente

  1. La mia famiglia è composta da: Sasà (compagno/papà), Matte o Tetteo come di solito si chiama, riferendosi a se stesso in prima persona (figlio numero 1), Simonchio o Mone per gli amici o Sone per la cugina (figlio numero 2). Gli altri sono un contorno, non amo troppo i contorni nemmeno per quanto riguarda il cibo, ti si ficca sempre un pezzo di insalata tra i denti, quindi tirate un pò le vostre conclusioni;

  2. Per ciò che riguarda l’alimentazione non vi state tanto a scervellare, mi basta una bella pizza napolentana in qualsiasi ora della giornata, anche per colazione, in quel caso però la preferisco fredda. Il mio mantra è la pizza sempre e comunque ma mai riscaldata.  Anche i formaggi sono ben graditi, soprattutto quelli con la muffa, ma il latte “NO” preferisco, nel caso la pizza a colazione non sia disponibile, quello di soiola… ops…soia;

  3. Gradita ogni tipo di lettura, ma i miei autori preferiti sono Dan Brown, Zafon e Giorgio Faletti, si lo so , quest’ultimo è deceduto, ma rileggerei tutti i suoi romanzi visto che li avrò dimenticati;

  4. Non fatemi mancare la musica, portatemi il basso e la chitarra, chissà, almeno in questo caso, riuscissi a trovare qualche folle con cui improvvisare un gruppo rock tipo i “demenza Senile” 🙂 L’impianto stereo è obbligatorio, “NO” musica rap, trap e indie….che poi, perchè Indie?!?! Lo devo ancora capire, ma spero che insieme alle altre due sopra citate siano scomparse gia da tempo immemore, non lasciando alcuna traccia e risparmiandomi la spiegazione. Preferisco il rock, il punk, l’heavy metal….i vecchi Led Zeppelin o Cure tanto per citarne qualcuno, ma anche Primus, System Of a down, Jamiroquai, Sting e Sigur ROs con un pizzico di musica classica ogni tanto. Musica italiana poca, anzi pochissima. “SI” tutti gli album di Fabrizio Moro, anche quelli con il suo primo vagito, assolutamente “NO” Gigi D’Alessio e affini;

  5. Televisione, poca. Solo rari documentari e serie televisive. Potrei passare intere giornate a riguardare per esempio tutta la serie di Grey’s Anatomy o La casa di carta. Per essere tranquilli basta un abbonamento Netflix da 7.99 eurini al mese. La sfortuna vuole che non facciano più il mese gratuito, così che, se speravate di risparmiare, con una morte prematura della sottoscritta entro il primo mese, siete fottuti;

  6. Amo il silenzio, il fuoco del camino mentre sto sdraiata sul divano con la copertina in pile un bel libro e le patatine, gli amici poco invadenti e molto deficienti (se non ti reputi deficiente o non sei mio amico oppure hai appena scoperto di esserlo), la Coca Cola , lo spritz, il Rum e Cola ma anche senza cola e con un bel pezzo di cioccolato va bene, la birra grande perchè la piccola è illegale, il vino rosso d’inverno e bianco fresco d’estate, la musica (mi ripeto, ma senza che vita sarebbe), il mare, la spiaggia, il caldo (ebbene si, anche i 40° all’ombra in pieno agosto, non mi sentirete dire  mai che voglio l’inverno), i colori dell’autunno, le emozioni, le stelle da quando una e volata in cielo troppo presto, tutte le persone che sono e sono state parte della mia vita e l’hanno modellata facendomi essere, nel bene e nella stronzaggine, quello che sono ora;

  7. Odio la falsità, la prepotenza, i “so tutto io”,  la perfezione (che bello essere perfettamente imperfetti), la pepsi, la sprite, l’acqua fuori dal frigo e qualsiasi bibita al di fuori di quelle che amo al di sotto dei 6° alcolici (compresa anche la birra piccola di prima). Il freddo, la neve, il natale, la montagna e tutti gli sport invernali, a dir la veritò lo sport in generale (adoro la mia ciccia e non posso rovinare quello che ho raggiunto in anni di goliardica abbuffata con del noioso lavoro fisico). Ma la cosa che odio più di tutte è quello che è diventato il mio “lavoro” dopo il trasferimento da Rimini. Prima che si trasformasse in questa tortura cinese il mio attuale lavoro era una magnifica professione che adoravo un pò come si adora un figlio, incondizionatamente. Peccato che abbiamo perso questo figlio 5 anni fa, proprio quando ho iniziato a lavorare in un reparto maternita;

  8. Per ultimo,  ma non di minor importanza, vorrei ricordare ai familiari del punto 1 che nella mia imperfezione li ho amati profondamente. E sempre nella mia imperfetta esistenza ho sempre voluto vivere e perciò anche morire dignitosamente. Rispettate le mie scelte, anche se per voi possono sembrare assurde, abbiate rispetto e cuore nel seguire ciò che ho messo nero su bianco nel mio testamento biologico (chiunque voglia compilarne uno può rivolgersi alla fondazione Luca Coscioni https://www.associazionelucacoscioni.it/cosa-facciamo/fine-vita-e-eutanasia/testamento-biologico/):

    1. Niente accanimento terapeutico

    2. nessuna tecnica rianimatoria che allunghi l’agonia di una ormai non più vita

    3. niente rito cattolico

    4. niente corpo sotterrato, tumulato che pian piano si sgretola, non voglio giacigli da morta

    5. fatemi tornare cenere e liberatemi inn un posto…che voi sapete benissimo quale è

Imagen de DAMIAN NIOLET en Pixabay
Imagen de DAMIAN NIOLET en Pixabay

SI VA A UN CONCERTO E CI SI PERDE


“…C’è almeno una strada che si fa…sovrappensiero…”

E quel sovrappensiero, in una sera piovosa di aprile, sulla via Sant’Aquilina che conduce al Velvet di Rimini, sono i Bluvertigo.


L’occasione per questa reunion fuori dal tempo è l’omaggio, nel giorno del suo compleanno, a un amico e co-fondatore del locale storico della Riviera Romagnola, Thomas Balsamini, venuto a mancare un anno fa.

15 Eurini il prezzo onestissimo per una serata come questa, tanta la gente che è venuta anche da lontano per assistere a questo evento chissà se ripetibile.

Arriviamo in un parcheggio ormai pieno zeppo, all’interno il Velvet è ancora freddo e mezzo vuoto, ma bastano pochi minuti per riempirlo completamente, come succede sempre nei migliori live che si sono succeduti nel locale.


Riesco a trovare un posticino strategico in alto, sulle gradinate, era una vita che aspettavo di assistere ad un loro concerto e l’occasione si è presentata proprio nella mia Rimini, ad un passo da casa, in un “capannone magico” incastonato tra terra e mare.

Ed ecco, le luci si accendono, partono le prime note de Il nucleo, ma è solo con il secondo brano della scaletta: sono = sono che il pubblico si accende, come risvegliato da un sonno che durava ormai da troppi anni.

https://www.youtube.com/watch?v=tFlBb0xMG_U

Il tempo ha cambiato molte cose, ed anche i bluvertigo sembrano saperlo, non sono più il gruppo affiatato di un tempo, ogniuno sembra un pezzo singolo ed unico della scacchiera, con la propria strada percorsa sulle spalle: Andy con i suoi dj-set, il progetto Fluon e la pop art e Morgan diviso tra televisione, salotti e teatro nella parte dell’eterno bambino prodigio della musica amato ma anche odiato per il suo modo di essere…ma per una sera sono comunque tutti li, con la voglia di ritrovarsi e di fare buona musica e ricreare le atmosfere di un tempo ormai lontano. Morgan meno personaggio e più musicista e l’eclettico Andy nella sue veste più spiritosa e simpatica che intrattiene la folla in delirio nei “buchi” creati dai 3 cambi d’abito di Morgan.

Come ha ricordato Morgan “Questa sera i bluvertigo sono molto di più, un live come questo non l’abbiamo mai fatto” e la promessa è stata mantenuta…è tutto uno scambio di energie… di bicchieri di birra, sigarette e accendini… di stage-diving di Morgan e finti tentativi di Andy nell’imitarlo.



Il momento più sentito e commovente è stato sicuramente la dedica di Morgan su “Complicità” per Thomas e il padre di Andy scomparso non molto tempo fa, seguito da un eterno riposo per tutte le persone care che sono venute a mancare nella nostra vita, a cui hanno partecipato veramente tutti, anche una “diversamente cattolica” come me.


Il concerto termina con la canzone che ha dato il nome all’evento: “altre forme di vita” (una delle mie preferite…anche se devo dire il vero è difficile dire quale sia quella che non preferisco J ) e I(o)dio durante la quale…Black out…salta tutto…quello che si sente è solo la batteria che continua a scandire il ritmo e la gente che, incitata da Morgan, continua a intonare un coro incessante di I(o)dio mentre tutto intorno è gia buio, l’unica luce accesa è quella verde delle uscite di sicurezza.

Nemmeno a farlo apposta sul mio profilo FB, prima che iniziasse il concerto avevo scritto


L’inizio come la fine…e mentre l’adrenalina è ancora in circolo mi godo il dj-set rock del C.I.A.S. (Collettivo Inshallah Alternative sound) prima del bombolone alla nutella delle 4 del mattino.

Ed ecco la scaletta della serata:

Intro+ Il Nucleo

Sono = Sono

Il mio malditesta

Lsd la sua dimensione

Vertigoblu

Complicità

Decadenza

Cieli Neri

Sovrappensiero

L’assenzio

La crisi

Troppe emozioni

Idea platonica

Fuori dal tempo

Zero

Altre forme di vita

Iodio


Grazie Bluvertigo, musica ad alto livello…speriamo in una vostra re- reunion non ci fate aspettare troppo!

Si ringrazia il sito metamorgan.it per le foto e i video. Pagina facebook :
https://www.facebook.com/MetaMorgan.it?ref=stream


…DA ZERO…

 

 

PROPRIO COME DICE LA CANZONE

Voglio
Che tutto ricominci
Che tutto torni a girare
Che tutto riparta da zero
Da zero…

E voglio che tutto ricominci a suonare
Che tutto torni a brillare
Che tutto riparta da zero
Da zero…

Ecco….questo è quello che voglio fare

Ed è arrivato il momento di farlo con te sempre nel cuore ma con la speranza di trovare quella serenità persa ormai un anno fa.
E’ passato già un anno…sembra solo ieri.
Il dolore si affievolisce, la disperazione lascia il posto alla nostalgia e alla malinconia. A volte il dolore è più forte a volte meno, a volte ti sento accanto come prima ed è come se non te ne fossi mai andato via, altre volte sei un tarlo che mi corrode ogni cellula fino ad arrivare all’anima e mi mancano i tuoi abbracci e la tua voce…
Ecco ora è il momento di ricominciare da zero, che tutto ricominci a suonare con altre musiche e altri suoni, che tutto riparta da zero da dove sono partita, da dove ho lasciato molto di me ma anche di noi.
Si torna alle origini
E spero che dalle origini come una fenice io possa rinascere dalle ceneri di questo dolore.
risorgere

IO CANTO

Amo la musica…

questa è la premessa

la musica ha accompagnato ogni avvenimento, ogni cambiamento o sconvolgimento della mia vita, ogni passione, ogni momento di solitudine o di divertimento, ogni momento allegro o triste.

Ogni singolo attimo della mia vita può  essere scandito da un motivetto, una canzoncina, cantata o fischiettata che sia.

Io sono musica, a volte stonata, a volte allegra ma non troppo, certe volte forte altre volte appena sospirata, qualche volta ripetitiva e incalzante altre volte ancora fastidiosa… io sono musica dal momento in cui mi alzo e ho in testa un ritornello che faccio fatica a scacciar via al momento di andare a letto dopo aver canticchiato la canzoncina della regola del 20 ai bambini.

 

 

Ho cominciato a suonare il pianoforte da piccola…la mia prima pianolina bontempi credo di averla avuta a 4 anni più o meno, poi è arrivata la scuola di piano…un anno, al termine del quale credevo di abbandonare questa mia passione in quanto il mio insegnante non era proprio un “buon insegnante” ma quello che al giorno d’oggi chiameremo pedofilo, e che allora non avevano o almeno credo un termine cosi chiaro per identificarli. Ero troppo piccola e ingenua e certe dinamiche capivo solo che non erano giuste, cosi senza dire nulla ai miei, mi vergognavo troppo (IO!!!! ???? certo che la mente umana è proprio strana…) chiesi di abbandonare le mie lezioni di piano facendomi vedere disinteressata a quello che invece sarebbe potuto essere lo strumento musicale che avrei più amato.

Da li poi…buio…niente più musica (eccezion fatta delle suonate con “piffero” scolastiche) fino al periodo adolescenziale quando poi con il gruppo di amici ti ritrovi in spiaggia o in un prato a cantare le canzoni del periodo con una chitarra in mano. Ho imparato a suonare la chitarra da autodidatta con l’aiuto di un amico, un ragazzo un pò fuori dalle righe con i capelli lunghi, la 2 cavalli bianca, la sigaretta fumante tra le corde della chitarra che tutti noi chiamavamo Skizzo (chissà poi perchè…solo ora me lo chiedo)…che belli quei momenti quando ci incontravamo nel prato davanti una sorgente e cantavamo canzoni di Battisti, De Gregori e Guccini…che periodo fantastico…

Poi arrivò Fiorello e il boom del Karaoke…devo dire che non mi ha preso molto, anzi direi per nulla. Molti miei amici andavano a quei “pianobar” dove si organizzavano serate karaoke ma io non avevo alcuna voglia di andare, non mi attirava l’idea di dover cantare in un microfono con tanta gente che mi guardava, sono un tipo riservato io…quindi me ne stavo tra le mie basi karaoke a casa mia a canticchiare ogni tanto qualcosa.  Finchè il mio amico/parrucchiere di fiducia mi convinse a partecipare a una di queste serate “canterecce”… maledetto a lui non mi sono più fermata, non solo ho acquistato la mia tastiera WK2, ma tutte le sere me ne stavo al mitico Nabila a cantare…poi la moda Fiorello passò e il locale dopo un pò chiuse, o meglio si trasformò in una pizzeria…mentre io ho continuato a cantare sempre e comunque frequentando anche corsi di canto.

La passione per la musica l’ho coltivata anche frequentando una radio locale che ora non c’è più o meglio non c’è più in etere ma ora con i nuovi mezzi tecnologici si può ritrovare in streaming all’indirizzo http://www.radiondaverde.it e sul gruppo facebook e anche li ho passato delle giornate indimenticabili, le nottate aspettando le dirette da Sanremo, i pomeriggi con gli speaker più cari, le mattine con “Signore il suo caffè”,  i giochi di società, le canzone inedite di Lancillotto scritte e depositate in attesa che qualcuno si accorga del capolavoro che sono e quelle cantate da Anonimo Italiano o dai Future a Sanremo, le canzoni cantante al compleanno della Stefy,…ma il momento più allegro anche se per gli eventi accaduti forse meno piacevole è stato quando la SIAE sigillò tutto l’archivio musicale e pur di andare in onda ci siamo inventato di tutto dalla rubrica utile a quella più ironica e divertente. A tutte queste persone che hanno reso la mia vita piena di musica devo dire grazie!!! Grazie per aver regalato musica alla mia esistenza

La musica è una delle vie per le quali l’anima torna in cielo

(Torquato Tasso)